Contenuti e Touchpoint per creare una strategia di Employer Branding vincente

Nel nostro precedente articolo abbiamo osservato insieme tutti i linguaggi ed i format innovativi che meglio si prestano a strategie di Employer Branding aziendale, delineandone non solo l’importanza ma anche il diverso utilizzo in base alle proprie finalità comunicative. Continueremo oggi il nostro percorso di approfondimento definendo i differenti touchpoint da utilizzare per creare e veicolare i contenuti del nostro palinsesto editoriale.  

TOUCHPOINT FISICI: COME CREARE CONTENUTI PER IL NOSTRO PALINSESTO EDITORIALE

Negli anni l’Employer Branding è diventato sempre di maggiore interesse perché integra perfettamente due importanti aree aziendali, il brand e le risorse umane, fornendo in questo modo ad ogni azienda che pianifica una strategia di Employer Brand, la possibilità di presentarsi a dipendenti, nuovi candidati e potenziali clienti come luogo di lavoro ideale.

Una strategia di Employer Branding però, come anticipato nel precedente articolo, può risultare vincente solo se ben strutturata, ricorrente e soprattutto credibile. Affinché ciò accada, bisogna creare una circolarità tra eventi e contenuti, un framework narrativo costituito da tanti piccoli appuntamenti che consentono la creazione di un palinsesto editoriale, a sua volta funzionale per raccontare queste attività

Questi appuntamenti rappresentano dei touchpoint fisici, ossia dei punti di contatto e di relazione tra azienda e cliente o tra azienda e dipendente; attività, eventi, progetti che consentono di definire prima e raccontare poi i valori profondi del brand e la relativa cultura aziendale. Facciamo alcuni esempi:

  • Touchpoint fisici esterni per storytelling di attività esterne all’azienda, come la partecipazione a manifestazioni sportive, attività di volontariato, progetti di sostenibilità, eventi a sostegno di tematiche di rilevanza sociale, organizzazione di congressi, dibattiti, manifestazioni, rassegne.  
  • Touchpoint fisici interni pernarrazione di attività interne all’azienda, come progetti di women empowerment, percorsi formativi per i propri dipendenti, corsi di aggiornamento, hackathon per il reclutamento di nuovi talenti, ciclo d’incontri per approfondimenti su tematiche interne.
  • Wellbeing per dare risaltoa tutta quella serie diattività, incentivi e benefit aziendali che promuovono un benessere non solo finanziario ed occupazionale, ma anche e soprattutto psicofisico, ponendo al centro dell’organizzazione la persona, consentendole in questo modo di stare bene e lavorare meglio.

COME DIFFONDERE I CONTENUTI: PALINSESTO EDITORIALE E TOUCHPOINT DIGITALI

La digital trasformation non solo ha reso negli ultimi anni l’organizzazione di queste attività più semplice e fluida, ma ne consente soprattutto una narrazione dettagliata, rapida e di forte impatto emozionale.

App, siti web, social network e tutti gli strumenti digitali oggi a nostra disposizione, permettono infatti di veicolare tutti i contenuti prodotti durante eventi ed attività attraverso dei touchpoint digitali, ovvero tutti quei punti di contatto utilizzabili per interfacciarsi con la propria audience di riferimento mediante l’utilizzo di internet. Anche qui ci sono dei distinguo da fare: i touchpoint digitali possono essere infatti sia interni che esterni. Vediamo qualche esempio:

  • Touchpoint digitali interni: intranet, mail, blog, forum, live chat, gruppi social chiusi al pubblico.
  • Touchpoint digitali esterni: sito internet, social network, campagne di advertising, eventi in streaming.

I touchpoint digitali interni, come suggerisce la parola stessa, sono utilizzati per comunicazioni interne all’ambiente aziendale e quindi dirette ad una cerchia ristretta di persone, come dipendenti, collaboratori, stakeholders, funzionali per comunicazioni rapide e, se vogliamo, più intime. 

I touchpoint digitali esterni invece, hanno una funzione narrativa strategica, finalizzata al raggiungimento dei propri obiettivi di marketing e destinata ad una platea più ampia, come consumatori, potenziali clienti, nuovi talenti da assumere.

La corretta integrazione tra touchpoint fisici e digitali consente la circolarità narrativa citata in precedenza, processo essenziale per poter conferire maggiore valore alle proprie attività di Employer Branding e, dunque, al brand stesso.

Inoltre l’esplosione dei cosiddetti snackable contents (stories, igtv, snack video, reels) ed il rilascio da parte dei maggiori social network di estensioni live alle versioni originali (Facebook Live, Instagram Live e Linkedin Live), consentono attività di storytelling con una fortissima vocazione al real-time, aprendo in questo modo un ventaglio di nuove opportunità comunicative rese possibili grazie alla fusione tra touchpoint fisici e touchpoint digitali.

Questa evoluzione broadcast dei media digitali e la relativa vocazione al real-time aprono ad un approccio giornalistico imperniato su verità e trasparenza, dove l’azienda si figura come Media Company ed attraverso il brand journalism valorizza costantemente le proprie iniziative di comunicazione interna ed employer branding.

Se ti interessa approfondire questo o altri aspetti legati alle strategie di Employer Branding che puoi mettere in campo, scrivici una mail o fissa una call direttamente con noi!